Benevento è probabilmente una delle città italiane con la storia più complessa e ricca. È passata attraverso diversi periodi storici (romano, longobardo, pontificio) che ne hanno caratterizzato l’identità, conservando un inscindibile quanto affascinante legame tra eventi storici e leggende popolari. Tra le varie, la leggenda che sicuramente identifica la città di Benevento è quella sorta in età longobarda, e che vede come protagoniste misteriose donne dotate di poteri magici in combutta con il diavolo: “le Streghe di Benevento”. Ma se le streghe, quelle che volano a cavallo di scope o animali, albergano solo nella fantasia, a Benevento dal 1860 una Strega con la “S” maiuscola esiste e costituisce un prodotto di eccellenza dell’enogastronomia sannita.
Fu in quell’anno, infatti, che Giuseppe Alberti decise di creare una fabbrica di liquori. Consapevole del fascino e dell’interesse popolare che ruotava intorno alla leggenda, mise in relazione la nascita del suo liquore al mito popolare, secondo cui esisteva un filtro d’amore preparato dalle streghe per unire per sempre le coppie. Questa è la genesi del liquore Strega, la cui fama è tutt’oggi legata alla leggenda e conserva un fascino sempre attuale. La ricetta del “distillato di erba e magia”, come recita uno slogan del liquore, non a caso è segreta e viene tramandata da generazioni nella famiglia Alberti. La distillazione coinvolge più di 50 erbe provenienti da varie parti del mondo: erbe sannite (menta selvatica), erbe mediterranee (lavanda, ginepro, corteccia d’arancio) e spezie esotiche orientali (cannella, pepe di Jamaica, chiodi di garofano, zafferano che ne dà il caratteristico colore giallo). Mentre se le fasi di produzione sono conosciute poiché comuni alla maggior parte dei liquori, ciò che è ignoto, e che rende la ricetta unica, è il dosaggio delle singole erbe. Lo Strega ha esercitato il suo fascino anche nel mondo del cinema. Da “Ossessione” di Luchino Visconti, a “Matrimonio all’italiana” con Marcello Mastroianni, “Ieri, oggi, domani” con Sophia Loren, “Pane e Tulipani” di Silvio Soldini, sono tanti i film che hanno celebrato uno dei liquori italiani più noti e amati al mondo. Anche la letteratura deve parecchio a questo liquore: da quasi sessant’anni il nome Strega è, infatti, associato al più importante premio letterario che ha visto tra i suoi partecipanti e vincitori nomi come, Cesare Pavese, Alberto Moravia, Mario Soldati, Umberto Eco, Domenico Rea e Margaret Mazzantini. Il liquore Strega è eccellente dopo pasto e si esprime al meglio nelle più svariate modalità di consumo: ottimo bevuto liscio, non perde il suo gusto con ghiaccio, aggiunto a cocktails o nella preparazione di dolci. E’ proprio questa sua versatilità ad aver reso possibili prodotti che fossero intimamente legati allo Strega come il torrone, i babà al liquore, gli araldi allo strega, il gelato “mela stregata”, il pan Torrone e i cioccolatini con il cuore allo Strega chiamati “Goccioloni”. Filtro d’amore o no, è comunque indubbio ciò che diceva Sylva Koscina in uno spot degli anni ’60: “Il primo sorso affascina, il secondo strega”
Da Ente Provinciale per il Turismo BN
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