Saviano: Zagaria preso ”perchè Cosentino è in crisi”

 “La cattura di Zagaria è un segnale tangibile di come possiamo estirpare
la camorra e ridare ai nostri territori martoriati coraggio e dignità.Mi
complimento con le forze dell’ordine che ancora una volta hanno dimostrato di
essere il fiore all’occhiello della nostra democrazia”. E’ questo il
commento sulla cattura del boss dei casalesi, Michele Zagaria,
di Nicola Cosentino, coordinatore del Pdl in Campania. “Ne approfitto –
continua Cosentino – per ribadire la mia piena fiducia, qualora ce ne fosse
bisogno, nella magistratura e nella giustizia italiana. In nome di questa
fiducia e del rispetto che nutro ho deciso di rimanere in silenzio dinanzi all’ennesimo
colpo per permettere che i magistrati siano gli unici miei interlocutori in
questa fase”.
L’ex sottosegretario fa riferimento ad una vasta
operazione che, solo 24 ore prima della cattura di Zagaria, è culminata con 55
ordinanze di custodia cautelare a Casal di Principe e in tutta Italia, e, per
la seconda volta, con la richiesta del suo arresto da parte della magistratura
napoletana. I reati contestati al politico casalesi sono di concorso in falso,
violazione della normativa bancaria e reimpiego di capitali. Nella richiesta di
arresto il parlamentare viene definito “referente politico nazionale del clan
dei Casalesi”.
Su Cosentino interviene anche lo
scrittore Roberto Saviano che, in un’intervista rilasciata a
RepubblicaTv, dice: “Zagaria era un manager di tutte le organizzazioni
criminali, non solo il re della Camorra. Alla sua caduta si è arrivati perché
qualcuno ha cominciato a collaborare con la giustizia dopo la caduta del
governo Berlusconi, quando anche l’ex sottosegretario all’Economia e
coordinatore regionale del Pdl ha cominciato a perdere potere”. Secondo
l’autore di ‘Gomorra’, dunque, Zagaria sarebbe stato scovato “perché Cosentino
è in crisi”.
Un commento sulla cattura del boss è giunto anche
dal presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, anch’egli indagato
(ma non per reati di camorra) nell’inchiesta che coinvolge Cosentino: “Non ha
vinto solo lo Stato, inteso come autorità ed insieme delle istituzioni. – ha
detto Cesaro – La vittoria per la cattura di Zagaria è più complessa ed ha un
significato morale più ampio. È la vittoria della gente comune, quella che
vuole crescere e vivere in una società libera da ricatti e nelle sane regole
civili”.
E Saviano si esprime anche su Cesaro: “Questo
nuovo corso – ha detto lo scrittore – imporrebbe, inoltre, al presidente della
Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, coinvolto nella stessa inchiesta, di fare un
passo indietro, perché non è tollerabile che al vertice delle istituzioni ci
siano soggetti sulle cui teste pesano elementi indiziari di tale gravità”.



 da www.pupia.tv

Commento all'articolo