Frana di Arpaise: Parente, 14 mesi di passione.
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Leopoldo Parente intervistato da ‘Striscia la Notizia’ |
Il Sannio Quotidiano ha intervistato il signor Parente, tristemente balzato alle cronache poichè proprietario dell’ albergo-ristorante ‘La Bella Dormiente’ – la struttura spazzata via dalla frana che ha colpito Arpaise nel dicembre del 2010.
A distanza di quasi 14 mesi da quella calamità, la condizione dei Parente non è cambiata. Il signor Leopoldo – dopo svariate richieste di un alloggio – si è visto costretto ad occupare una struttura comunale. La sua famiglia non lo ha potuto seguire per evitare di essere coinvolta nella querelle giudiziaria innescatasi successivamente alla iniziativa del suo capofamiglia.
Il gesto disperato di Parente ha, infatti, finito per far nascere un evitabilissimo contenzioso con il Comune. Evitabile perchè la vicenda si sarebbe potuta anche risolvere con il semplice ricorso al buon senso, eludendo i rigidissimi protocolli della burocrazia. Una brutta storia, una storia tipicamente italiana ove purtroppo, è il cittadino che paga il fio più salato. L’ evento franoso ha, inoltre, innescato anche una vivace polemica tra Enti. La Regione, ad esempio, riferisce di aver messo a disposizione del Comune una sorta di container da destinare agli sfollati. Ma il Comune lo avrebbe restituito al mittente ritenendolo non adeguato alle esigenze di una famiglia. Per concludere, una gran confusione in cui la vittima risulta essere il cittadino. Rimasto, come nel caso dei Parente, senza alloggio e senza l’ unica fontedi sostentamento. Di seguito l’ intervista rilasciata dai proprietari della ‘Bella Dormiente’ al SANNIO QUOTIDIANO
quel terribile 3 dicembre?
sacrifici di una vita fatti di rinunce (mai una volta al mare)”.
provvedere alla mia famiglia? Come farò a mandare i miei figli
all’Università?…”.
rimboccarci le maniche. Oggi però abbiamo le mani legate. Non sappiamo cosa
fare. Non abbiamo più niente (nemmeno i mobili, il vestiario…, abbiamo perso
tutto)”.
ricordo è ancora troppo lucido e non poteva essere altrimenti, ndr)
sotto i piedi. La strada provinciale presentava fessure enormi. Non abbiamo
pensato a portare via nulla. Nemmeno le auto che avevamo. Abbiamo pensato a
salvare le nostre vite”.
Parente. “Siamo soli. Siamo stati abbandonati eppure siamo cittadini onesti”.
cosa fare: andare via? Oppure restare?”.
Arpaise che era già adibita a sede della Pro Loco. Dopo sei mesi di vane e
inutili promesse da parte dell’amministrazione di Arpaise, retta dal sindaco
Filomena Laudato, sono stato costretto ad occupare una parte di edificio
comunale perché ero senza un tetto. Sono stato denunciato d’ufficio per
occupazione abusiva di beni pubblici (art. 633 del codice penale) nonostante
fossi stati autorizzato seppure verbalmente – ma con tanto di video
ripresa – proprio dallo stesso sindaco a poter usufruire della struttura”.
confronti di chi è già stato penalizzato da una frana che ha inghiottito anche
il sudore”.
occupa era ubicata davvero la sede della Pro Loco?
stato consentito di utilizzare un bene pubblico invece a noi è stata negata la
possibilità?”.
modulo casa e una roulette: il sindaco ha rifiutato l’installazione e noi siamo
in mezzo ad una strada”.
dell’albergo, né soldi, né assistenza. Chiedevo solo di poter continuare a
lavorare onestamente e vivere nel mio amato paese. Sono nato e voglio
continuare a vivere lì. Chiedevo che mi fosse data l’opportunità di poter
utilizzare i locali che il Comune ha a disposizione. Avrei pagato l’affitto, li
avrei adattati a mie spese. Il tutto è documentato nelle istanze più volte
presentate al sindaco. Tutto è agli atti. Questo mi avrebbe consentito di
riunire la famiglia. Allo stato sono un ramingo. Devo peregrinare. La mia
famiglia è completamente sfasciata. Due miei figli si trovano nella tenda a
ridosso della frana, gli altri sparsi a casa di parenti, lo stesso vale per mia
moglie”.
istituzioni?
Girolamo, Luca Colasanto e del capogruppo di minoranza di Arpaise Giacomo Papa.
Tutte e tre hanno agito nelle rispettive sedi per tutelare gli sfollati. Il
sindaco addirittura dice di non capire chi siano ‘questi sfollati’. Per fortuna
però l’onorevole De Girolamo ha presentato due interrogazioni parlamentari non
solo sulla questione relativa alla mia casa e al mio albergo ma anche alla
strada provinciale (Ciardelli n. 1) che è sprofondata; l’onorevole Colasanto ha
presentato due emendamenti alla Finanziaria regionale; Giacomo Papa ha più
volte dibattuto in Consiglio chiedendo interventi risolutivi in merito
all’alloggio degli sfollati e alle loro problematiche lavorative, puntando più
volte il dito contro la palese inerzia della maggioranza di Arpaise. Ad onor
del vero anche l’assessore regionale Cosenza aveva messo a disposizione 150
mila euro per la messa in sicurezza del territorio ma è stato speso solo un
terzo delle risorse. Perché? Tra l’altro, l’albergo ha perso piede, vorremmo
sapere se c’è un rischio crollo…”.
c’è una delibera di Giunta comunale nella quale si legge chiaramente che
vogliono ridurmi la capacità energetica del contatore nell’alloggio nel quale
sono accampato. Questo significherà che non avrò più neanche la possibilità di
riscaldarmi con le stufe elettriche; nonostante ci sarebbero tutti i
presupposti per poter affrontare l’inverno”.
missione di un politico?
che dovrebbe essere scontato per chi è amministratore ed è tenuto a dare
risposte: sarebbe necessario che i politici, al di là dei colori di bandiera,
stessero (al di là della burocrazia e degli adempimenti anche necessari),
vicini alla propria gente soprattutto nei momenti di difficoltà; dando risposte
serie e concrete.
tutti), si interroghino sul proprio ruolo, facciano (se dovesse essere
necessario) mea culpa perché, soprattutto in nome delle persone oneste bisogna
necessariamente impegnare mani, mente e cuore per restituire la DI-GNI-TA’
strappata.
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