Incredibile parapiglia questa mattina nella centralissima piazza Trieste di Sant’Agata dè Goti, con picchi di violenza che hanno preteso un discreto accorrere di forze dell’ ordine.
Premessa per capire i fatti odierni. Sant’Agata dè Goti ospita da diversi mesi dei ragazzi di colore richiedenti asilo politico. Uomini, giovanotti, donne e bambini, provenienti da zone calde dell’ Africa, sono stati così sistemati – nell’ ambito del programma d’ accoglienza – in alloggi del centro cittadino. Quella saticulana era, tuttavia, una sistemazione provvisoria in attesa di future eventuali nuove destinazioni. Cosa sia successo questa mattina – o, meglio, le motivazioni che hanno scatenato le violenze – lo abbiamo ricostruito attraverso le frasi che abbiamo colto tra chi ha assistito al triste spettacolo. Si impone, pertanto, l’ obbligo del condizionale alla nostra medesima esposizione. Ebbene, già dalla mattinata – ci hanno riferito – sono state notate alcune donne di colore aggirarsi per il centro cittadino, proferendo frasi – con tono rabbioso – a voce decisamente elevata. Quella di oggi doveva essere la giornata del trasferimento – quanto meno per alcuni di loro – in altra sede. Sembrerebbe che una parte del gruppo non avesse gradito di venire separato – nella futura destinazione – dagli altri. Alle ore 11:30 circa, quattro donne di colore – due delle quali incinte – avrebbero riversato la loro rabbia su quello che sarebbe stato il loro coordinatore. Un italiano, ma non del luogo. Una sorta di referente, che per le sue assalitrici sarebbe stato reo di qualche grave colpa. Sta il fatto che l’ uomo sarebbe stato letteralmente sopraffatto. Gettato per terra, il poveretto si è trovato in serissima difficoltà. La situazione non è sfuggita ai passanti che hanno allertato le forze dell’ ordine. Giunta una pattuglia sul posto, i carabinieri venivano a loro volta assaliti con violenza dalle donne.Urla, ceffoni, graffi ai danni di chiunque osasse avvicinarsi loro per farle desistere dall’ aggressione al loro responsabile che, nel frattempo, era ancora in loro totale balia. Intanto, sopraggiungeva un’ altra pattuglia. A quel punto, pur riportando una serie di escoriazioni e di colpi (pare anche che sia saltato qualche dente), i carabinieri riuscivano a sottrarre il poveretto al linciaggio mettendolo in sicurezza in una delle gazzelle d’ ordinanza. Qui partivano i calci all’ auto dei carabinieri. I compagni ed i mariti delle donne, in tutto questo, rimanevano in disparte ad assistere alla scena. Con loro anche dei bambini, che guardavano le madri ‘combattere’ a pochi metri di distanza. In tutto, tra uomini della ‘municipale’ e dell’ Arma, è stato necessario l’ intervento di almeno 6-7 uomini. Abili a riuscire nel loro intento pur incassando una marea di colpi. Lascia basiti il fatto che a scatenarsi in quel modo siano state donne incinte.
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