FORESTALI CAUDINI- I mesi senza stipendio sono 4
stipendio’. Tu che ti sei ‘smazzato’ per
30 giorni, che devi tappare qualche buchetto nel bilancio, che devi pagare la
palestra di tuo figlio, che volevi fare un regalino a tua moglie..tu che ci
rimani male – certo.
Ma che pensi – e ti illudi – che sarà stata una eccezione.
Medesima scena – poi – il mese dopo, e quello ancora dopo e quello dopo pure.
Totale 4 mesi all’ asciutto. Poi vien fuori che il problema potrebbe essere
ancora più serio. E che – ad essere in gioco – vi è lo stesso posto di lavoro.
Questa è la storia di tanti in Italia. Non solo di quelli che operano a
servizio di un privato. In molti casi il ‘datore’ è lo Stato. Come è stato per
i lavoratori del Consorzio Rifiuti o per i Forestali. I Forestali- appunto – portati
in canzone dalla politica tra promesse (tante) e fatti (esigui). Tra tavole rotonde,
quadre e di tutte le forme, tra documenti d’ intesa, tra note e cavolate varie.
Tra soldi che devono arrivare da questo fondo – o da quell’ altro – e nessuna
chiarezza sul futuro. La verità – amara – è che questi uomini – 92 circa in
Valle Caudina – sono la valvola di sfogo di sprechi e sperperi decennali.
Vittime dei carrozzoni cui nessuno può rinunciare, degli stipendi dorati di chi
predica bene e razzola una schifezza. Se le Comunità Montane devono morire, si
attui – una volta per tutte, la decisione – non prima di aver trasferito ad altri uffici questa gente. Non faccio – in conclusione
– demagogia. Anzi. Bisogna, però, provare ad indossare le scarpe strette della
gente per capirne le storie ed il disagio. Di chi deve fare economia su tutto,
di chi non può concedersi alcun extra e che – a 50 anni – è stato privato –
oltre che delle mensilità – anche della dignità.
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