AIROLA- Aria di mobilitazione
non giungessero sospirate ‘nuove’, lunedi sarà giornata di generale
mobilitazione. Ad annunciarcelo è un referente sindacale.
La ’querelle’ è
sempre la medesima: il caso dei lavoratori – lungo ed annoso – Benfil-Tessival.
Nella giornata di lunedi 25 giugno, rammentiamo, il primo cittadino – Michele
Napoletano – accompagnato dal professore Aniello Cimitile – vertice della Rocca
dei Rettori – si era recato alle falde del Vesuvio ove aveva potuto incontrare
l’ assessore Nappi. Già in quella circostanza ci si attendeva lo snocciolamento
di cifre e date precise. Cosa non avvenuta, con rammarico dell’ esponente
comunale airolano. La garanzia, tuttavia, giunta dal rappresentante dell’
Esecutivo campano, era stata quella di un incontro in Capitale entro 15 giorni.
In quella sede, tutti presenti e seduti l’ uno al fianco dell’ altro – Regione,
Stato e Unione Industriali – avrebbero dovuto rendere chiare le rispettive
intenzioni. Peccato, però – ma la speranza è sempre l’ ultima a soccombere –
che ancora non sia giunta notizia alcuna di convocazione. Calendario alla mano,
i 15 giorni ‘scadono’ il martedi prossimo venturo. Nessuna categoricità, questo
è chiaro: è anche vero, però, che l’ ansia dell’ attesa e la speranza di uscire
dal buco nero sia veramente tanta. Troppi rinvii, troppi aggiornamenti. Ogni
volta l’ auspicio che sia la volta buona, quella risolutiva. Ogni volta-
puntualmente – una disillusione. Il miraggio, la prospettiva di un felice esito
tornano ad allontanarsi. Con il timore che esso possa definitivamente svanire.
Adesso, come accennato, l’ incontro romano che ancora non viene fissato e l’
impazienza, la tensione che si fanno palpabili. Se non vi sarà una data, i
lavoratori daranno, quindi, vita ad una iniziativa di protesta. Annunciata – ma
della quale ignoriamo i precisi contenuti – che si terrà nella giornata di
lunedi. La data – tuttavia – è solo un aspetto della questione. Conta, in
quella sede – come già specificato – prendere atto d una soluzione. O, meglio,
della soluzione. Intanto, la speranza è che – con civiltà e massima correttezza
– qualità che hanno caratterizzato ad oggi l’ iniziativa di protesta – si
continui a rimanere vigili. Non facendosi appagare dal prolungamento della
cassa integrazione – peraltro ancora teorico – fino a dicembre. Ai lavoratori,
lo dice il termine medesimo, necessita il lavoro Urge tornare alla stabilità.
Il prolungamento dell’ ammortizzatore altro non è che una punta di zucchero in una dose di veleno. All’ inizio hai la
sensazione del dolce. Dopo, però, se non interviene altro, si muore.
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