AIROLA- Lavoratori Polo Tessile, tutto ancora tace
giunta all’ orecchio del primo cittadino, Michele Napoletano.
Nessuna nuova
relativamente alla convocazione – attesa con trepidazione– al tavolo della
Capitale ove – come garantito da Nappi – si dovrebbero andare a sedere le varie
parti protagoniste della vicenda Benfil-Tessival. Come ovvio, ci auguriamo che
in questo lasso temporale sia intervenuto qualche elemento di piacevole novità.
O, almeno, il nostro auspico è che la lieta novella giunga in tempi brevi. Né
si vuol dare la sensazione di stare con l’ orologio ed il calendario alla mano.
Ci limitiamo a constatare, però che lunedi
– domani, per chi legge – sarà trascorsa – per l’ esattezza – una settimana
dalla spedizione partenopea. Una giornata da cui si attendevano numeri – da
parte dell’ Ente regionale – alias soldini disponibili per Airola. Cifre che non
furono snocciolate in quella sede, cosa che fece masticare (molto) amaro al
primo cittadino Napoletano. Il tempo, intanto, non aiuta. Dieci giorni e si va
nella Capitale, aveva garantito l’ assessore Nappi. Che – sia chiaro – è
persona di grande sensibilità ed attenzione. Ovvio, però, che per riunire tutte
le varie parti in causa, ci voglia unanime consenso e volontà. Cosa che non può
dipendere – esclusivamente – dalla ottima predisposizione dell’ assessore
regionale. Confidiamo che il telefono del primo cittadino airolano trilli a
breve per annunciargli ed annunciarci una imminente ‘passeggiata’ romana. Ma,
soprattutto, è auspicabile che dal Palazzo romano venga sfornata tanta
concretezza. Se – come garantito da Nappi – siederanno in quella sede- uno al
fiano dell’ altro – Stato, Regione ed Industriali – non vi saranno alibi per
non giungere ad una conclusione della vicenda. Non vi saranno spiragli per
aggiornamenti o quant’ altro. Da quella stanza deve necessariamente uscire una
bozza- quanto meno – contraddistinta da numeri e da tempi. Intanto, nello
stretto immediato, caldeggiamo che non cali l’ attenzione sulla vicenda. Da
parte di tutti. Della locale politica, della stampa e – soprattutto – dei
lavoratori. La cassa integrazione, di cui si prospetta un prolungamento fino a
dicembre, rischia, infatti, di spostare l’ attenzione dal problema principale. Di
annebbiare pericolosamente l’ attenzione e la tenacia degli operai, distraendoli
da quello che è – e deve essere – il vero obiettivo della loro mobilitazione.
Ovvero quello di riconquistare una posizione lavorativa stabile e vera.
Accontentarsi – per qualche mese in più – della attuale posizione – è solo un
palliativo. Un rinvio, cioè, di un problema che si andrà a ripresentare – nuovamente
– da qui a qualche settimana . Con le medesime forme e modalità. La questione
va risolta adesso. Ora o mai più. In questi giorni, in queste ore. Si apprezzi
– concludendo – la civiltà di questi uomini e di queste donne che stanno
manifestando seguendo canoni di assoluta civiltà. Come è giusto che sia – sia
chiaro – ma come non sempre avviene.
Gente che quando ha occupato l’ Appia, lo ha fatto ponendosi in posizione
defilata per non paralizzare il flusso veicolare, gente che consente lo
svolgimento di manifestazioni anche all’ interno della stessa Sala consiliare
da loro occupata. Brava gente, in definitiva. Che merita – anche per questo –
di essere alleviata del fardello di preoccupazione che grava loro addosso.
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