ARPAIA- Ex casa comunale, intervengono Forum dei Giovani e Pro Loco
Giuseppe Fortunato – da ‘Il Sannio Quotidiano’
comunale, incrocio di tensioni in casa Arpaia. La questione – doverosa premessa
– è alquanto spinosa e meritevole, per essere chiarita, di un dovuto
approfondimento normativo.
dalla conseguente necessità di mettere in vendita – onde ripianare il passivo
nel bilancio – beni di proprietà comunale. Per dar luogo a ciò, giunge – come
da legge – la figura del commissario prefettizio. Tra i beni messi in vendita –
rientranti tra quelli alienabili – anche la ex residenza municipale, attuale
sede della locale Pro Loco e del Forum della Gioventù. Che, tra rinvii e
peripezie varie lunghe due anni, si procede a trasferire – a mezzo vendita
– in capo alla proprietà di un privato. Atto
che – a breve – dovrebbe trovare perfezionamento, sempre che – come a suo tempo
ci precisò la figura commissariale -– la Soprintendenza non si dovesse avvalere
– nel frattempo – del diritto di prelazione. “Un valore” – quello della vendita
– “sottostimato, non rispondente a quello reale del mercato” – ci chiarì, in ogni caso, l’ ex sindaco Fucci.
In data 25 luglio –da ordinanza del sindaco – gli attuali occupanti dell’
edificio dovranno liberare l’ immobile “pena il dover ricorrere al potere
coercitivo”. Atto che, in un certo senso, è dovuto da parte del primo
cittadino. Ma che riceve una netta, congiunta risposta da parte di forumisti e
membri della Pro Loco, riunitisi in una congiunta assemblea. “Nessuna intenzione
di abbandonare la struttura”- fanno sapere le due associazioni. Piuttosto, ci
precisano tali ultimi, vi sarebbe un difetto in termini legali a monte di tutta
la vicenda. Quello cioè, che avrebbe dovuto impedire – ex norma – l’
inserimento della vecchia casa comunale nel novero dei beni alienabili in
quanto meritevole di tutela per questioni di interesse storico ed artistico. A
fondamento di ciò anche la presenza di due lapidi – l’ una dedicata ai caduti
delle due guerre, l’ altra allo storico evento delle ‘Forche’. Cosa si sarebbe
dovuto fare, quindi, illo tempore? Si sarebbe – ci comunicano all’ unisono i
membri della Pro Loco e quelli del consesso giovanile- interpellare la
Soprintendenza per avere un nulla osta circa la possibilità di inserire la struttura
tra i beni oggetto di alienazione. Osservano, poi, sempre i medesimi “come il
primo atto, a seguito dell’ insediamento della nuova consiliatura, sia stato
quello della vendita dell’ immobile. Perché non temporeggiare” – ci dicono i
medesimi – “attendendo il decreto della Soprintendenza che avrebbe bloccato
ogni ipotesi di vendita?”. Avverso tale procedimento – per difetto di legalità
con riferimento alle prescrizioni che tutelano i beni culturali – componenti
del Forum e della Pro Loco avrebbero presentato ricorso alla Procura della
Repubblica. Tuttavia, ciò che, in via generale, i giovani del Forum lamentano è
la “assoluta mancanza di attenzione da parte del sindaco D’ Ambrosio e della
sua amministrazione alle politiche giovanili”. Un interrogativo, tuttavia, si
apre anche alla attenzione della popolazione cui – come intendiamo – viene
‘contestata’ una certa lontananza rispetto alla specifica tematica. “Quel
Palazzo” – amara conclusione – “custodisce la memoria storica del paese”.
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