Autopsia finanziere: prende corpo ipotesi suicidio
da Epicentro
Al termine dell’esame autoptico
svolto press l’istituto medicina legale di Caserta sul corpo del finanziere di
39 anni Fabrizio Ferrara, trovato cadavere nella notte tra venerdì e sabato ad
Aversa in una zona di campagna a pochi passi dalla caserma ‘Antonio Sottile’,
sede del Gruppo della Guardia di Finanza, prende nuovamente corpo l’ipotesi del
suicidio, non del tutto scartata nemmeno ieri in seguito all’esame esterno del
cadavere.
Il medico legale ha accertato
infatti che il foro d’entrata del proiettile calibro 9 è quello riscontrato
sulla tempia destra, e non all’altezza del lato sinistro della nuca come
sembrava ieri. Una ricostruzione compatibile con l’ipotesi del suicidio,
essendo Ferrara destrorso. L’esame dello stube ha dato poi esito positivo; tracce
di polvere da sparo sono state infatti trovate sulla mano destra dell’appuntato
ma questo non sarebbe un dato dirimente, lo sarebbe stato in caso contrario,
escludendo lo sparo da parte di Ferrara. Resta poi il giallo della seconda
ferita d’arma da fuoco sul dorso della mano sinistra, che sembra sia stata
raggiunta da un secondo proiettile dello stesso tipo, ma il cui bossolo non è
stato rinvenuto. A fianco al cadavere infatti, c’era
la pistola Beretta 92 F d’ordinanza, il bossolo del proiettile che ha trapassato
la tempia, oltre agli effetti personali come l’orologio, il tesserino e la
placca della GdF. I finanzieri e i carabinieri di Aversa, coordinati dal pm
Cristina Correale della Procura di Santa Maria Capua Vetere, stanno in queste
ore passando al setaccio l’area del ritrovamento, già da ieri transennata, alla
ricerca del secondo bossolo, che potrebbe risolvere il giallo. Al momento dunque non si scarta
nemmeno la pista dell’omicidio, anche se gli investigatori ritengono che sia
poco probabile essendo il fatto accaduto a pochi passi dalla caserma e non
essendo stati trovati segni della presenza di altre persone. Ferrara viene inoltre descritto dai
colleghi come un professionista molto esperto, che difficilmente si sarebbe
lasciato strappare la pistola senza reagire; sul suo corpo non c’erano segni di
colluttazione. Tra l’altro la pista del suicidio potrebbe essere confermata
dalla ricostruzione delle ultime ore di vita del finanziere fatta dalle
autorità inquirenti. Dopo aver trascorso la prima parte
della serata con i colleghi nella pizzeria a fianco alla caserma, Ferrara è
tornato in camera intorno alle 22.30 per poi uscire da solo in scooter; un
testimone lo ha notato in un bar di Aversa, quindi alcune videocamere di
sorveglianza lo hanno ripreso in giro da solo intorno alle mezzanotte. Da
questo momento si perdono le sue tracce fino alle due, ora in cui il suo corpo
ormai senza vita è stato trovato dai suoi colleghi. In caserma c’è ancora tanta
incredulità tra i colleghi. Ferrara, padre di due figli, beneventano, viene
descritto come un militare molto attaccato al suo lavoro. Dopo la separazione
dalla moglie, viveva con i genitori nel capoluogo sannita.
svolto press l’istituto medicina legale di Caserta sul corpo del finanziere di
39 anni Fabrizio Ferrara, trovato cadavere nella notte tra venerdì e sabato ad
Aversa in una zona di campagna a pochi passi dalla caserma ‘Antonio Sottile’,
sede del Gruppo della Guardia di Finanza, prende nuovamente corpo l’ipotesi del
suicidio, non del tutto scartata nemmeno ieri in seguito all’esame esterno del
cadavere.
Il medico legale ha accertato
infatti che il foro d’entrata del proiettile calibro 9 è quello riscontrato
sulla tempia destra, e non all’altezza del lato sinistro della nuca come
sembrava ieri. Una ricostruzione compatibile con l’ipotesi del suicidio,
essendo Ferrara destrorso. L’esame dello stube ha dato poi esito positivo; tracce
di polvere da sparo sono state infatti trovate sulla mano destra dell’appuntato
ma questo non sarebbe un dato dirimente, lo sarebbe stato in caso contrario,
escludendo lo sparo da parte di Ferrara. Resta poi il giallo della seconda
ferita d’arma da fuoco sul dorso della mano sinistra, che sembra sia stata
raggiunta da un secondo proiettile dello stesso tipo, ma il cui bossolo non è
stato rinvenuto. A fianco al cadavere infatti, c’era
la pistola Beretta 92 F d’ordinanza, il bossolo del proiettile che ha trapassato
la tempia, oltre agli effetti personali come l’orologio, il tesserino e la
placca della GdF. I finanzieri e i carabinieri di Aversa, coordinati dal pm
Cristina Correale della Procura di Santa Maria Capua Vetere, stanno in queste
ore passando al setaccio l’area del ritrovamento, già da ieri transennata, alla
ricerca del secondo bossolo, che potrebbe risolvere il giallo. Al momento dunque non si scarta
nemmeno la pista dell’omicidio, anche se gli investigatori ritengono che sia
poco probabile essendo il fatto accaduto a pochi passi dalla caserma e non
essendo stati trovati segni della presenza di altre persone. Ferrara viene inoltre descritto dai
colleghi come un professionista molto esperto, che difficilmente si sarebbe
lasciato strappare la pistola senza reagire; sul suo corpo non c’erano segni di
colluttazione. Tra l’altro la pista del suicidio potrebbe essere confermata
dalla ricostruzione delle ultime ore di vita del finanziere fatta dalle
autorità inquirenti. Dopo aver trascorso la prima parte
della serata con i colleghi nella pizzeria a fianco alla caserma, Ferrara è
tornato in camera intorno alle 22.30 per poi uscire da solo in scooter; un
testimone lo ha notato in un bar di Aversa, quindi alcune videocamere di
sorveglianza lo hanno ripreso in giro da solo intorno alle mezzanotte. Da
questo momento si perdono le sue tracce fino alle due, ora in cui il suo corpo
ormai senza vita è stato trovato dai suoi colleghi. In caserma c’è ancora tanta
incredulità tra i colleghi. Ferrara, padre di due figli, beneventano, viene
descritto come un militare molto attaccato al suo lavoro. Dopo la separazione
dalla moglie, viveva con i genitori nel capoluogo sannita.
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