LAIANO, associazione La Gala. Il merito di resuscitare la storia.

Giuseppe Fortunato ‘da Il Sannio Quotidiano’
Dal
loro covo sul monte Taburno – ben al di sopra del centro abitato di Laiano – piombano
sugli abitati del circondario.

Da Nola – passando per Cancello, Airola ed
Arpaia – fino a Sant’ Agata dei Goti, tante comunità pagano il loro dazio di
sangue alla furia della banda guidata dai fratelli La Gala. Cipriano e Giona, i
briganti. L’ anno è il 1860 – su di li. Il Meridione è tutto percorso dal
terrore seminato da questi uomini, circa la cui fenomenologia – si precisa, ad
onor del vero – è in corso un generale intervento storiografico di rilettura. Sant’
Agata dei Goti ed il fenomeno del brigantaggio, quindi, un legame di cui i più
non sono a conoscenza. Pagine della locale storia che, grazie alla attenzione
di una associazione di compaesani della Frazione Laiano, viene ‘riesumata’ dal
buio dei secoli per essere – molto semplicemente – riscoperta. L’ associazione
‘La Gala’ mira, infatti, a riscoprire la storia e le tradizioni dei loro luoghi.
Della musica e della gastronomia.  Lungi,
quindi, da ambizioni critiche; nessuna valutazione – quindi – relativamente ai
briganti ed alla loro azione. L’ intento è semplicemente quello di portare alla
luce un ‘fenomeno’ che – piaccia o no – è componente della storia del paese.
Che, in quanto tale, è anche composta da  pagine nere. Sant’ Agata dei goti, venendo a
noi. Non solo archeologia, quindi. Non solo romani, sanniti, goti ed etruschi.
I millenni della locale vicenda sono pregni di significato – avendo tanto da
dirsi – anche nella fase ottocentesca. Nella giornata odierna principierà,
quindi, questa tre-giorni di rievocazione che parte dalla vicenda del
brigantaggio per sviscerare tutto un corpo ed un patrimonio  di cultura che deve essere tenuto fuori dall’
oblio della non conoscenza. Scopriremo, quindi, grazie alla passione degli
amici di Laiano, i segreti della tradizione culinaria, le mille sfaccettature
dei racconti popolari, le cantiche – ancora – che pur sono testimonianza preziosa
della più che centenaria tradizione saticulana. Un plauso va – quindi – ai
protagonisti della associazione – presieduta dal signor Ciaramella – bravi a
capire come il futuro di una qualsivoglia realtà debba poggiare sulle basi
della storia. Da una iniziativa civica giunge, quindi, una indicazione
importante relativamente alla direttrice da seguire, alla direttrice che anche
le amministrazioni e la politica delle nostre aree devono imboccare. L’
avvenire del territorio deve partire dalla rievocazione delle tradizioni, dalla
difesa dal  millenario fascino di luoghi
mirabilmente forgiati dalle mani della storia.

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