AIROLA- Lavoratori, esodo verso la strada UGL?

Giuseppe Fortunato – da ‘Il Sannio Quotidiano’
Lo
striscione di CGIL, CISL e UIL è ben affisso al muro. Lungo l’esterno del
Palazzo comunale, dipanato sul lato di esso che corre lungo Corso Matteotti.

Intriso
di rabbia e di residua voglia di lottare. Forse sterile, purtroppo. “Mentre
altri cedono ai ricatti” – recita il medesimo – “CGIL, CISL E UIL lottano
compatti. No ai licenziamenti”. Insistono i Confederali– quando pur sembra che
la battaglia sia persa. Non vogliono demordere. Le prospettive, però, sono
realmente fosche. Il ‘tradimento’, intanto, non è stato dimenticato. “Cosa ho
intenzione di fare?” Il lavoratore risponde alla mia domanda ponendomene un’
altra. E’ l’ interrogativo che tanti degli ex operai Benfil-Tessival si stanno
ponendo in queste ore. E cosa farà – a monte – la triade delle principali sigle?
La razionalità suggerirebbe di incamminarsi sulla strada aperta dalla Ugl. Una
strada sulla quale si è stati gettati. Incastrati. Una strada figlia di un
azzardo; che si doveva evitare. Una divisione insensata nell’ essere aperta;
una rottura che ha fatto forte i bergamaschi. Ed il liquidatore si è fiondato
nella frattura; allargandola. Ma questa è storia vecchia. Licenziati subito o
tra 15 mesi? La realtà – ad oggi – è solo questa. O dobbiamo illuderci –
ulteriormente, per l’ ennesima volta – che in soli 19 giorni si apra un terzo
spiraglio. Che si completi ogni iter di reindustrializzazione? Dobbiamo aderire
alla realtà, non offendendo la intelligenza di nessuno. Il dado sembra tratto.
Né pare vi siano sentori circa un dietrofront del commissario liquidatore nella
direzione di accondiscendere alle petizioni dei confederali; insistenti, cioè,
sulla cassa integrazione ‘secca’ fino al 31 dicembre. A fronte di tutto ciò,
quindi, non rimane che la opzione della quarta sigla. E qualcuno ci sta
pensando. “Se me ne devo proprio andare a casa” – insiste l’ex lavoratore – “a
questo punto, preferisco farlo tra 15 mesi”.Nel frattempo ci si guarda attorno,
si cercano nuove soluzioni. Da comuni cittadini, però. E questo è il vero,
reale guaiaccio. L’ attuale condizione fa dei Benfil- Tessival gente comune.
Che non ha priorità alcuna – corsia preferenziale alcuna – rispetto al mondo
del lavoro. Rispetto a quelle prospettive cui sta lavorando alacremente il dottore
Mataluni. Tanti anni, quindi, per essere gente qualunque. Tanti anni che non
sono serviti a nulla.

1 commento

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Anonimo

credo che l'UGL abbia fatto la migliore cosa altrimeni sarebbero stati licenziati subito tutti senza garanzie di essere riassunti così almeno stanno ancora con i piedi in fabbrica

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