SANT’AGATA DE’GOTI- Uffici Giudice di Pace, il punto passa all’ unanimità
g.f. ‘da Il Sannio Quotidiano’
Per una serata accesa (quella airolana), un’ altra decisamente più soft (in casa saticulina). Giornata consiliare “double face”, quindi, nel comprensorio caudino. A Palazzo San Francesco, del resto, l’ unico argomento in scaletta poco poteva solleticare accesi confronti. Ad essere recata, in sede consiliare, infatti, la approvazione di uno schema di Convenzione – in solido con Limatola e Durazzano – avente ad oggetto la “salvezza” dell’ Ufficio del Giudice di Pace. La cittadina saticulina, come le varie realtà ospitanti le specifiche strutture giudiziarie, perderà il servizio come da disegni montiani. Sorte che toccherà, pertanto, anche Airola e Montesarchio. Ma una finestra di “sopravvivenza”, tuttavia, la stessa norma figlia dello “spending review” la lascia aperta. In virtù della logica del risparmio statale, infatti, viene stabilito come l’ ufficio del Giudice di pace possa anche essere risparmiato dai tagli qualora gli organi ministeriali vengano alleggeriti dalle spese di gestione cui, ad oggi, compartecipano con gli Enti locali. “Pagateveli voi”, si potrebbe dire, “e potrete conservarvi il togato”. Questo, in un certo senso, la “ratio” della norma. In effetti agli Enti di prossimità sarebbe, aderendo al progetto salva-giudice di Pace, risparmiata la sola spesa riconducibile al personale della Magistratura. Gli amministrativi, invece, verrebbero sgravati nei relativi costi dall’ Ente centrale.
Il comune saticulino, quindi, ha portato all’ attenzione dei consiglieri la proposta di condividere con le due limitrofe realtà gli specifici costi di gestione. Paesi che vedono, non a caso, ricadere il bacino d’ utenza proprio su Sant’ Agata. Il punto passa, come ovvio, all’ unanimità. Risposta, ancora, di Valentino alla interrogazione di Di Donato sul caso stipendi-dipendenti comunali. “Solo due giorni di ritardo”, la affermazione del primo cittadino
Commento all'articolo