Bene i mercatini.Ma troppi portoni restano chiusi
G.F. da ‘Il Sannio Quotidiano’
Una domenica finalmente soleggiata dopo il purgatorio di un dicembre piovoso come non mai; la voglia di uscire dall’angusto spaccato cittadino per concedersi una divagazione fuori porta. Nei borghi irpini, in quelli del verde Sannio. Magari nella suggestiva Sant’Agata dè Goti; sempreverde meta per quanti vogliano lasciarsi coccolare da storia e natura. Li vedi, quindi,i turisti della domenica aggirarsi compiaciuti attraverso i vicoletti della parte vecchia; sono loro la speranza di rinascita per la nostra comunità. Duole, però, avere coscienza di come essi andranno via – ritorneranno?- avendo potuto mirare solo una minima percentuale delle attrattive di casa. Troppi luoghi di mirabile attrazione storica ed artistica, infatti, continuano a rimanere preclusi alla pubblica visita. Luoghi che dovrebbero essere sempre e comunque fruibili. E non in modo singhiozzante, alterno o subordinato a foglietti e telefonate varie.
Da rispolverare, quindi, l’idea – inspiegabilmente bocciata – del biglietto unico illo tempore lanciata dall’assessore Marco Razzano. Che si era fatto propositore della implementazione di un ticket, dal valore simbolico, che consentisse di accedere a tutti i luoghi di attrazione del paese – dalle chiese alle cantine. Un circuito cittadino che presupponeva, come ovvio, la immediata e contemporanea fruibilità delle varie “tappe”. Ciò, quanto meno, nelle giornate “sensibili”. Qui vive il passaggio topico: la storia e le ricchezze del paese devono essere visitabili sempre. Si esca dalla generale visione personalistica che attanaglia la comunità e si ragioni nell’ottica dello sviluppo della stessa. Si conceda una maledetta possibilità alle nuove generazioni ed all’economia azzoppata di un paese altrimenti destinato a rimanere eternamente incompiuto. Le nuove generazioni, appunto: abbondiamo, al riguardo, di giovani preparati, molti dei quali già operanti in seno alle associazioni presenti sul territorio. Previa opportuna, come ovvio, formazione si prepongano gli stessi alla gestione di quei siti oggi accessibili in modo un po’ tortuoso. Rimanendo in tema “verde”, dai ragazzi de “La Voce del Popolo”viene la lieta nota del week end. Associazione che, a dispetto dei pur sempre attivi detrattori, si adoperano per movimentare le giornate saticuline; dopo il “tutto esaurito”incassato in occasione dell’ appuntamento sulla legalità – ed i corsi vari di fotografia e cineforum – un altro momento viene messo in piedi dagli attivisti saticulini. I “mercatini”, in particolare, l’ultimo piatto sfornato dal quartetto Iannotta-De Masi- Di Nuzzo- Marzano. Una decina gli stand allestiti in piazza Umberto con una variegata offerta di sapori tradizionali e pezzi di artigianato. Presenti anche tre espositori non del luogo. Diverse centinaia coloro i quali hanno affollato il luogo dell’ esposizione; qualcuno acquistando, altri solo sbirciando perché mossi dall’ intento di curiosare. Quel che conta, tuttavia, è che la piazza sia stata “riempita” e movimentata. Dieci e lode,quindi, per idea, spirito ed impegno
Commento all'articolo