Durazzano, nascere ai tempi del Covid

 Un lampo di gioia.
 La vita che prende la sua rivincita sulla morte e sulla paura.
 Tutto questo nella storia del piccolo Mario De Lucia, ultimo nato a Durazzano.
 Figlio di Luca e di Maria Luisa, stesso nome del nonno, il pargoletto è venuto alla luce il 24 Marzo, a poche settimane di distanza dalla scomparsa della giovane zia.
 E, inoltre, il fiocco azzurro è stato appeso fuori l’uscio di casa – come, ormai, a tutti noto – nel bel mezzo della bufera Covid-19. Un tempo ed uno spazio sospesi in un indefinito poco immaginabile appena una manciata di mesi addietro.
 L’impossibilità di festeggiare in modo pieno, come circostanza avrebbe meritato, il lieto evento.
 “Non ho potuto vedere mio figlio, se non un attimo, fin quando è rimasto in ospedale – ha raccontato ai nostri taccuini il papà, ancora molto combattuto nel vortice di emozioni precipitato sulla sua famiglia – Ho accompagnato mia moglie in ospedale quando era giunto il momento. Poi mi hanno giustamente invitato a fare ritorno a casa per non affollare pericolosamente le corsie. Da allora, solo chiamate audio via WhatsApp e, unica prerogativa, qualche attimo per poterlo guardare appena nato. Senza la possibilità, però, di prenderlo in braccio. Poi siamo potuti rientrare nella nostra abitazione ma, anche in questo contesto, ovviamente, è tutto abbastanza sui generis”.
Nessuna visita a casa, parenti ed amici, ovviamente, tenuti cortesemente e con garbo a distanza.
 Questo perché il rischio da contagio da Coronavirus, sia rispetto ad un profilo normativo sia rispetto ad un altro di buon senso, impedisce il contatto tra persone.
 Per il resto, De Lucia prosegue nella sua attività.
 Oltre agli adempimenti da consigliere comunale – nel parlamentino lo stesso siede a sostegno della maggioranza guidata dal Primo Cittadino Sandro Crisci – anche in quelli legati alla sua attività imprenditoriale di panificatore.
 Mascherina e guanti in dotazione, lo stesso distribuisce il prodotto in diverse attività della zona.
 L’unica uscita consentita per poi tornare a stringere tra le braccia il nuovo arrivato (il terzo di casa).
 Un lampo di felicità in una parentesi buia. Attendendo tempi migliori per festeggiare la nuova vita appena sbocciata. Sannio Quotidiano Martedì 31 Marzo 2020

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