Tre santagatesi indagati: hanno sottratto 5.000 euro da un conto
Euro 5.000 che evaporano da un conto grazie ad una manovra tanto abile quanto, come da tesi della Pubblica Accusa, truffaldina. E tre santagatesi di 45, 47 e 20 anni – padre, madre e figlio – che finiscono per essere avvisati dalla Procura della Repubblica di Monza dietro le ipotesi accusatorie di frode informatica e accesso abusivo a un sistema informatico o telematico. Le tre persone in questione, difese dall’avvocato Massimo Viscusi, avrebbero organizzato una truffa facendo cadere nella rete un ignaro correntista di Poste italiane residente nel Nord Italia. Tutto sarebbe iniziato per il tramite dell’invio di un messaggio SMS alert alla vittima, con il quale messaggio si andava a segnalare una presunta transazione in uscita dal suo conto. Subito dopo, però, la medesima vittima sarebbe stata raggiunta da un altro messaggio rassicurante con il quale si avvisava che di lì a breve un operatore l’avrebbe contattata per aiutarla a bloccare l’operazione. Ed, in effetti, la chiamata è giunta ma da parte di un falso operatore che ha fatto credere di voler dare un supporto a tutela del correntista ma che, in realtà, non avrebbe fatto altro che acquisire elementi che hanno consentito, questa volta si, di portare a termine l’operazione. Quando la vittima si è resa conto di quanto era avvenuto era ormai troppo tardi: una somma di 5.000 euro era già stata prelevata con l’importo che, come da successiva indagine posta in essere dagli inquirenti, era poi stato prelevato in denaro contante presso filiali UniCredit site a Dugenta, Maddaloni e San Giuseppe Vesuviano. Quindi la denuncia della vittima e l’attività di indagine approdata, come detto, allo step della conclusione delle indagini.
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