Omicidio di Frasso, “Iorillo non è il mandante”
Assolto per non aver commesso il fatto. Questa è la sentenza venuta dal Gup del Tribunale di Benevento, Loredana Camerlengo, per Lucio Iorillo che, secondo il Pubblico Ministero Olimpia Anzalone, che ne aveva chiesto l’ergastolo, sarebbe stato il mandante dell’omicidio di Giuseppe Matarazzo, pastore di Frasso Telesino ucciso a colpi di pistola la sera del 19 Luglio 2018. Secondo l’Accusa, in particolare, l’uomo avrebbe commissionato l’assassinio del 45enne che, si ricorda, era uscito dal carcere un mese e mezzo prima dopo avere scontato una condanna a undici anni dal momento che era stato ritenuto responsabile di abusi sessuali ai danni della figlia dello stesso Iorillo. Adolescente che, a sua volta, ad appena 15 anni, la sera del 6 Gennaio 2008, si era tolta la vita impiccandosi ad un albero. Il processo tutt’ora in corso ha visto chiamati in causa Giuseppe Massaro, 59 anni di Sant’Agata de’ Goti, e Generoso Nasta, 34 anni, di San Felice a Cancello. I quali avrebbero, sempre stante l’ipotesi accusatoria, rispettivamente, fornito la pistola usata per l’omicidio – si tratta di una 357 Magnum detenuta legalmente e che è stata rinvenuta un mese dopo l’omicidio nella cassaforte del Massaro – e guidato l’automobile che avrebbe accompagnato l’omicida sul luogo del crimine. I due erano stati condannati in primo grado dal Tribunale di Benevento in data 6 Ottobre 2021 ma la Corte d’Appello di Napoli, il 14 Marzo 2023, aveva assolto i due per non aver commesso il fatto. Assoluzione che poi la Suprema Corte di Cassazione ha annullato con rinvio. Quanto a Iorillo, invece, il Pubblico Ministero della Procura sannita, lo scorso mese di Maggio, ne aveva chiesto il rinvio a Giudizio ipotizzando in capo alla sua figura quella che avrebbe ordinato la spedizione di sangue. Cosa che, come detto, non sussisterebbe per il Gup.
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