Provinciale Sant’Agata-Moiano, ennesimo incidente sfiorato


Lo ribadiremo in modalità loop: la strada provinciale che congiunge Sant’Agata de’ Goti con Moiano è pericolosa.
Perché presenta una carreggiata in troppi punti molto stretta – se si incrociano due mezzi pesanti devono letteralmente incastrarsi al centimetro – e perché è interessata da una mole di traffico, anche pesante, che è assolutamente sproporzionata per la tipologia di strada.
L’ultima testimonianza è giunta in tal senso solo qualche ora fa ed è legata, anche in questo caso, alla ingombrante presenza in strada dei mezzi pesanti.
Un automobilista ha potuto evitare quello che sarebbe stato un devastante impatto con un veicolo di grossa stazza solo perché si è tempestivamente fermato – letteralmente arrestato – prima di impegnare la curva – avendo visto, a distanza, sopraggiungere il mezzo in questione a velocità non proprio da processione.
Il punto è che il mezzo più voluminoso, nel prendere la curva, come sempre accade, ha abbondantemente sconfinato, per una ovvia questione di stazza e di dinamica, nell’altra corsia.
Laddove l’automobilista non avesse ben letto in anticipo la situazione e, quindi, non si fosse bloccato – così concedendo lo spazio per la manovra – sarebbe stato in pieno investito dallo spigolo del veicolo dirimpettaio.
Con conseguenze che potevano essere tutt’altro che trascurabili.
Una prima raccomandazione da fare è quella, all’indirizzo degli utenti, verso la prudenza nel percorrere la tratta.
La seconda è rivolta alle Istituzioni al fine di accelerare rispetto al completamento della tratta santagatese della Fondovalle Isclero.
Solo nel momento in cui, infatti, questa sarà terminata, vi si potrà dirottare su di essa il traffico pesante, sia commerciale sia afferente al trasporto pubblico, liberando la strada provinciale e lasciandola dedicata solo alle automobili.
I mezzi di grossa stazza, sia quelli commerciali sia quelli del trasporto pubblico, dovrebbero, in definitiva, essere il prima possibile bannati da questa strada per chiari impedimenti logistici.
Un pò come la storia che ricorda quella della coperta troppo corta.
Se non si fa manutenzione, la carreggiata, alla prima pioggia, viene invasa da fanghiglia e acqua aggravando le problematiche di aderenza; se invece viene fatta la manutenzione, come in tempi recenti, con lo scavo delle cunette, si finisce per stringere ancora di più la carreggiata con il rischio per i mezzi in transito di finirvi dentro.
In qualunque modo la si vuole porre, resta l’inadeguatezza di una tratta che rappresenta una situazione di rischio costante per chi, con maggiore o minore frequenza, è chiamato a percorrerla.

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