Revoca delega, Iachetta “Unica causa mia mancata votazione odg”

“Prendo oggi la parola con senso di rispetto verso le Istituzioni che rappresentiamo, ma con profonda amarezza. Lo faccio per chiarire con trasparenza e coscienza la mia posizione rispetto alla revoca delle deleghe che mi erano state affidate come consigliera di maggioranza”. Sono le parole giunte dal consigliere comunale Anna Iachetta in occasione dell’ultima seduta del Consiglio comunale di Montesarchio, così come da contenuti di delibera consiliare pubblicata all’albo pretorio di Palazzo San Francesco. La questione è quella legata, appunto, alla vicenda relativa alla revoca delle deleghe venuta in capo al consigliere comunale in questione, eletta tra le fila della maggioranza. Una questione sulla quale era venuta specifica interrogazione da parte dell’opposizione consiliare che aveva interrogato il sindaco proprio chiedendo se effettivamente, in mancanza di atti pubblicati, tale revoca di deleghe ci fosse realmente stata o se si trattasse, invece, solo di argomenti di stampa privi di consistenza. Con il sindaco Sandomenico che aveva, da parte sua, confermato, ove mai ve ne fosse bisogno, in replica all’interrogazione di Annalisa Clemente, come effettivamente vi fosse stata la revoca in questione disquisendo piuttosto sugli obblighi normativi relativi alla pubblicazione della revoca. Ma centrali restano le parole della Iachetta. “Una revoca che non nasce da errori, da negligenze o da rilievi sul mio operato – ha sottolineato ancora la medesima in sede di parlamentino – Una revoca che ha come unica causa la mia mancata votazione su un punto all’ordine del giorno nel precedente Consiglio comunale. Un punto che, tengo a precisare, non era stato discusso nella riunione di maggioranza propedeutica allo stesso Consiglio e sul quale non mi erano stati forniti i necessari chiarimenti. In assenza delle informazioni indispensabili ho ritenuto doveroso non votare. Non per spirito di contrapposizione o sfiducia, ma per coerenza e per rispetto del mio ruolo. Credo infatti che non si possono approvare deliberazioni senza la piena consapevolezza dei contenuti. Non si può servire un’Istituzione agendo alla cieca. Il mio comportamento è stato assolutamente legittimo, come riconosciuto dalle norme che regolano il nostro ruolo istituzionale. L’articolo 67 della Costituzione afferma che ogni eletto esercita la sua funzione senza vincolo di mandato. L’articolo 28 del TUEL garantisce piena libertà di opinione e di voto ai consiglieri comunali. Un consigliere comunale non è un notaio né un mero esecutore. Non è chiamato a ratificare decisioni prese a prescindere, ma esercitare giudizio, coscienza, autonomia. Chi esercita un mandato elettivo ha il dovere di agire secondo coscienza e nel pieno rispetto delle istituzioni che rappresenta. Ritengo altresì che il confronto possa e debba essere sempre uno strumento di crescita collettiva, in una maggioranza come in qualsiasi contesto democratico. Il dialogo e la condivisione sono elementi fondamentali. Le opinioni diverse, se espresse con rispetto, come nel caso di specie, possono essere una risorsa e non un ostacolo. Rivendico con serenità il mio percorso, le mie scelte, il lavoro svolto con serietà, l’impegno che ho dedicato e la correttezza del mio operato. E con lo stesso senso di responsabilità, per il momento continuerò a esercitare il mio ruolo di consigliere comunale con serietà, rispetto del mandato ricevuto e nell’unico interesse della nostra Comunità. Non rinuncio al dialogo né al confronto. Ma non intendo neppure rinunciare alla mia dignità né alla mia libertà di pensiero. Mi auguro – ha concluso il consigliere Iachetta – che anche da questo momento difficile possa nascere una riflessione vera sul rispetto, sulla collegialità, sulla bellezza e la fatica della democrazia”.

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