Salviamo il Sannio:”Autogol bocciatura referendum”

da Antonio Vega – Comitato “Salviamo il Sannio” – ric.&pubb.
Un
incontro durissimo e dai toni molto fermi quello svoltosi nell’Auditorium
Iacocca – Palazzo Colarusso a San Marco dei Cavoti. Complice il periodo
natalizio, è sembrato di assistere ad un vero spettacolo pirotecnico tra i
partecipanti, che ha animato la glaciale serrata sanmarchese. A far da padrone
di casa il Sindaco Franco Cocca,  che nel
suo intervento ha tentato di spiegare i motivi che lo hanno indotto ha bocciare
insieme al gruppo del Partito Democratico la richiesta di referendum avanzata a
nome di 4.500 cittadini dal Comitato Salviamo il Sannio. Due in particolare
sono state  le eccezioni preminenti sollevate
dal sindaco-consigliere provinciale Cocca: la mancanza di una preventiva intesa
con le istituzioni molisane ed i costi pari a circa 400  mila euro per la celebrazione dei Referendum.

A lanciare i primi botti è stato il referendario Luigi Bocchino, che ha evidenziato
come la Provincia di Benevento stia sempre più diventando la pattumiera di
Napoli e Caserta, che utilizzano il nostro territorio per depositare i loro
rifiuti mentre riservano ai cittadini sanniti le briciole in fatto di servizi e
assistenza specialmente nel settore della sanità, scuola, trasporti e cultura.
“Il Presidente Caldoro ha dimostrato nei fatti quanto a cuore gli siano le
sorti del territorio sannita – ha rimarcato Bocchino – non partecipando alla
seduta del Consiglio regionale di Benevento 
avendo immaginato di ridisegnare la regione Campania con una città Metropolitana
ed una macro provincia composta da Salerno, 
Caserta,  Avellino e Benevento.”  Riguardo ai presunti costi di un atto
democratico come il referendum,  Bocchino
ha  ricordato come tra personale,
assessori, portaborse, direttore generale e dirigenti la provincia sborsa ben 3
milioni di euro all’anno; e tra i tanti sperperi, come il Gladiatore d’oro
costato quest’anno oltre 100 mila euro, a chiesto  per quale motivo sempre con i soldi dei
cittadini,  si stipendia da 5 mesi un
assessore provinciale senza deleghe e funzioni? 
A fargli eco gli interventi del sindaco di Colle Sannita Giorgio Nista,
dell’ex sindaco di San Giorgio La Molara Luigi Vella e di Vincenzo Lombardi,  presidente regionale di Federturismo di
Confindustria.: tutti con varie argomentazioni hanno espresso il netto dissenso
dalla visione antistorica adottata dal PD in Consiglio Provinciale, facendo
fare un netto passo indietro alla democrazia ma anche alla credibilità delle
istituzioni. In stridente evidenza, la circostanza che il Pd abbia chiamato i
cittadini a scegliere il candidato Premier, così come a breve si appresterà a
scegliere anche nel Sannio con le primarie, 
i candidati da proporre per una eventuale nomina al Parlamento. Dopo queste
amare considerazioni, il sindaco Cocca, per altri impegni ha lasciato
l’Auditorium,  perdendosi però gli ulteriori
fuochi, che sono giunti dai successivi interventi.  “Il vero motivo politico per cui il referendum
è stato bocciato – ha tuonato il portavoce del Comitato Antonio Verga –  è stato quello di aver voluto impedire a
tutti i costi che i cittadini potessero discutere liberamente nelle piazze per
riappropriarsi delle radici e dell’identità popolare. Uno stratagemma messo in
atto dai partiti politici nel tentativo di conservare anacronistiche rendite di
posizioni.  La risposta la avremo nella
prossima tornata elettorale  – ha
concluso Verga – che determinerà una svolta epocale poiché i partiti politici, a detta dell’ultimo rapporto
Censis,  saranno spazzati via poiché  non sono riusciti a cogliere i mutamenti
della società,  per cui si apriranno spazi
smisurati per quei
movimenti civici e territoriali in grado di
rappresentare le esigenze concrete della gente”. E’ poi intervenuto Luigi
Ruscello che ha definito surreale il Consiglio Provinciale del 12 novembre
bollando la decisione di bocciatura al di fuori di ogni logica, al pari di
quanto sta avvenendo in questi giorni in Parlamento con la mancata conversione
del decreto sul riordino che genererà un grave danno per i cittadini per la
indeterminatezza di competenze e responsabilità tra la Regione, le Province ed
Comuni.
All’incontro
sono intervenuti i consiglieri comunali di San Marco Domenico Costanzo,  
Valentino Castello e 
Remo Cavoto e Angelo Cocca, volontario della protezione civile. Presente
tra il folto pubblico Raffaele Tornesello, Raffaele Fusco e  Giuseppe Fusco,  le professoresse Maria Assini e Rosalia Assini.
A chiudere i lavori è stato il consigliere provinciale Spartico Capocefalo,
molto critico sulle decisioni assunte dai 
Consiglieri provinciali che hanno votato contro dimostrando tutta la sua
 preoccupazione per lo sfilacciamento tra
le istituzioni e cittadini che,  giorno
per giorno,  si allontanano sempre più
dalle istituzioni nutrendo profonda sfiducia sull’operato della politica ormai
distante anni luce dai veri problemi quotidiani della gente.

Commento all'articolo