Malcontento Imu,la piazza mormora

G.F. da ‘Il Sannio Quotidiano’
La piazza mastica amaro per il balzello Imu. Un saporaccio che non si attenua esasperandosi, piuttosto, buttando l’ occhio – solo un po’al di la delle mura di paese – alle aliquote imposte ai cugini caudini. L’avvicinarsi della scadenza della seconda rata – che dovrebbe cadere in data 17 dicembre, proprio a ridosso del periodo vacanziero – smuove la ”pubblica opinione”. Che finisce per riversare il personale poco gradimento nelle piazze del paese. Siano esse reali, siano virtuali. E così, ancora una volta, “I love Airola” diviene termometro utile per misurare gli umori cittadini. Quale, quindi, la situazione. Dopo avere versato l’ acconto, secondo i prescritti termini, i cittadini si sono, nelle ultime settimane, recati nella Casa comunale per procedere al calcolo della ulteriore rata. Tornandosene, in qualche caso, con un bel po’ di malcontento sul groppone a causa degli importi partoriti dal calcolo. Solo ora, quindi, esplode il malumore. Quando, vale a dire, è giunto il momento fatidico di mettere mano alla tasca. Le aliquote Imu, tuttavia, erano già ben note agli addetti ai lavori essendo state fissate nel contesto della seduta consiliare tenutasi nel mese di ottobre.
La prima casa, in particolar modo, come si ricava da “I love”, a suscitare diffuse rimostranze. Il “cinque per mille”, questa la percentuale imposta, ad essere ritenuta eccessiva nel contesto di siffatte contingenze economiche. Subito gli airolani si sono guardati attorno onde “scoprire” il trattamento riservato ai conterranei abitanti nelle limitrofe realtà. Ai santagatesi, sempre con riferimento alla prima abitazione, è stata imposta la percentuale del 2. A Montesarchio, invece, la Giunta Izzo ha fissato analogo balzello nella percentuale del 4. Punteggi decisamente più soft.E’ anche vero come tali aliquote non siano una creazione posta in essere dalla squadra guidata dal bravo Napoletano. Che, piuttosto, le ha ereditate dalle precedenti gestioni; non dovendo, quindi, i medesimi passare per i “cattivi” di turno. Hanno confermato, cioè, il pregresso stato di cose. “Semplicemente” non hanno apportato diminuzioni; uno sforzo che, invece, aveva chiesto – sempre nell’ anti-Consiglio – il consigliere di minoranza, Giuseppe Marsicano. L’esponente dell’Opposizione aveva proposto, facendone oggetto di emendamento, il ritocco verso il basso della aliquota sulla prima casa. Suggerendo che fosse variata dal 5 al 4,5. Proprio sulla base di dover tutelarsi le risorse primarie. Il legale aveva anche suggerito la modalità per recuperare il “minus” di 83.000 euro che si sarebbe venuto a determinare praticando lo “sconto” sulla abitazione principale. “Si sarebbe potuto aumentare da 8,5 a 8,80 la aliquota su seconde case, terreni edificabili, agricoli incolti e fabbricati diversi dall’ abitazione principale” I suggerimenti di Marsicano, come ben noto, non furono accolti. D’altra parte, tuttavia, sono da farsi due considerazioni. La prima inerente le difficoltà di cassa – causa tagli dallo Stato centrale – che l‘ Ente di casa deve pure fronteggiare. In secondo luogo, viene fatta presente la possibilità di porre in essere agevolazioni, sempre in analogo tema, a decorrere dal 2013, per imprenditoria e portatori di handicap. Basterà ciò per rendere la pillola un po’ più dolce?

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