RACCOLTA FIRME- Voce del Popolo chiede più corse bus per Napoli

Giuseppe Fortunato- da ‘Il Sannio Quotidiano’
Qualunque disservizio, qualunque problema, lamentela, inefficienza, carenza. Per tutto questo, e per tanto altro, vi è la crisi.

Un po’ il tema di una ricorrente pubblicità. Solo che, in questo caso, lo specifico ricorso non si invoca quale soluzione. Quanto, bensì, come formula buona a chiudere ogni teorema. Questo non va? Vero, ma non ci possiamo far nulla: c’è la crisi. Quell’ altro, ancora, non funziona come dovrebbe? Verissimo, ma cosa volete che si faccia? Con questa crisi..Finendosi, così, per svuotare di senso ogni discorso; tanto si sa che alla fine verrà servita al tavolo, quale dessert finale, la contingenza economica del momento e la atavica mancanza di fondi. Ovviamente non si vuol negare in questa sede la sussistenza di circostanze socio-economiche alquanto poco favorevoli; né l’obiettiva azione di “razionamento” cui il governo centrale sottopone gli Enti di prossimità. Di contraltare, però, lungi da ogni forma di “populismo”, è anche da considerarsi la complicata quotidianità di chi si vede sforbiciato nei servizi primari. Sanità, scuole, trasporti. Nessun settore sfugge ad una cura dimagrante che ci sta avvicinando, in termini di qualità, a realtà prima molto più indietro rispetto alle nostre. I trasporti, appunto; con il Meridione vittima principe dei tagli e le relative aree interne “vittime alla seconda”. Il Fortore se la passa nera, la Valle telesina ha visto più di una azienda chiudere i battenti. Le strade ferrate della “Valle Caudina”, Napoli-Benevento, rimangono desolatamente vuote nella giornata di domenica. Sant’Agata dé Goti, in tale ampio discorso, non se la ride certo. Orfano di ferrovie, nonostante i suoi 12.000 abitanti,il centro saticulino vede poggiare le esigenze dei pendolari, altissimo il numero degli universitari, esclusivamente sulla gomma. Vittima, anch’ essa, di un’ opera di snellimento alquanto robusta. Ed il malumore serpeggia, come ovvio, trovando su facebook nuovo punto di sfogo e convergenza. La “Voce del Popolo”, giovane associazione santagatese, interprete delle problematiche colte tra i coetanei, ha lanciato nella giornata di ieri una raccolta di sottoscrizioni, lungo la principale arteria del paese, onde sensibilizzare sulla esiguità di servizi di collegamento verso, in particolare, la città di Napoli. Delle vecchie tre corse in direzione del capoluogo regionale (06:30, 08:00, 13:50) è rimasta in essere solo la prima. Orario poco calzante con le necessità e gli impegni di tanti. Simile discorso per il ritorno; residua, infatti, solo il viaggio delle 14:20, rispetto ad i tre prima in essere. Inutile, poi, invocare la possibilità di interscambio con la stazione ferroviaria di Arpaia; la navetta verso lo scalo, in partenza dal centro santagatese, impiega, causa svariate fermate nei paesi limitrofi, anche 35 minuti, da orario, per giungere a destinazione. Mettici i tempi di attesa ed il viaggio via ferro, si giunge a risultati dilatati che finiscono per consigliare il ricorso al buon vecchio passaggio di papà, zii o amici. Alla faccia del caro-benzina e dell’ inquinamento; la gente lascia le auto a casa se il servizio pubblico funziona. 

Commento all'articolo