SANT’AGATA DEI GOTI- Acqua bene comune, petizioni al Comune

Giuseppe Fortunato da – ‘Il Sannio Quotidiano’
Dalla
iniziativa abrogativa a quella propositiva. Continua nel segno dell’ attivismo
– pur ribaltandosi la prospettiva – l’ azione dei componenti  del comitato ‘Acqua Bene Comune’ di Sant’
Agata dei Goti.

Sulla scia del tripudio referendario di pochi mesi or sono – sia
in sede di raccolta firme, sia in quella delle urne – il ritorno in campo
aperto per sottoporre alla  attenzione
dei competenti uffici – nello specifico, quelli di Palazzo San Francesco –  una petizione avente ad oggetto tre punti. Una
prima richiesta concerne la pubblicità relativa alle caratteristiche del
prodotto idrico – come erogato dall’ acquedotto comunale – da un punto di vista
chimico, fisico e – soprattutto- 
batteriologico. Si fa particolare richiesta di diffondere i dati
relativi al prodotto – come si evincono dalle periodiche analisi condotte dall’
Azienda sanitaria – sul sito comunale istituzionale. Gli esponenti del
movimento fanno – nel medesimo contesto – una ulteriore, interessante
richiesta. Chiedono, cioè, di esporre dette caratteristiche in bacheche
posizionate nei pressi delle pubbliche fontane. Il principio richiamato – come
ci sottolineano i medesimi nel relativo comunicato –  è alquanto intelligente. Vale a dire: così
come le etichette della minerale riportano le peculiarità chimiche del loro contenuto,
allo stesso modo colui il quale si accinge a bere ad un pubblico punto di
erogazione dell’ acqua, deve essere a conoscenza di ‘cosa’ si sta approssimando
a bere. Precisano i referenti del movimento – venendo alla successiva petizione
– la loro volontà di ottenere “un momento di confronto tra le forze politiche e
la società civile sulla gestione dell’acque, valutando la possibilità di dare
vita a pratiche partecipative”. Ipotizzando,  insistono i medesimi, “di allargare, in un
secondo momento, tali pratiche al tema più ampio dei “beni comuni”, alle loro
forme di protezione, fruibilità e gestione ed alla loro disciplina Statutaria”.
Proposte significative, quelle avanzate dai santagatesi. Che si esauriscono in
un successivo, terzo aspetto. Quello – vale a dire – di sollecitare un dialogo tra
le varie forze politiche “circa la concreta possibilità di una modifica
Statutaria per definire l’acqua e la sua gestione di bene pubblico”. Il momento
della raccolta delle firme si articolerà attraverso una campagna che si
comporrà di diversi stadi. Dapprima, una fase che si svilupperà entro il
circolo dei componenti del Comitato Acqua Bene Comune. Che, ricordiamo, si
forma di tre anime. Le associazioni ‘Arci Aut’, ‘A Sinistra’ e ‘Le Vie del
Risveglio’. Tre anime che si sono sposate ed hanno condiviso le loro specifiche
idee sotto questo cartello; tre espressioni – di diversa ispirazione e finalità
– del grande fervore che anima la società civile di Sant’Agata dei Goti. In un
secondo momento – tornando al discorso della ‘campagna’ – avranno luogo degli incontri
nelle sedi parrocchiali che già fornirono il loro supporto nel corso della
campagna referendaria dell’ anno scorso. In ultimo – momento apicale – si avrà
la vera e propria discesa in campo sottoponendo il progetto alla ‘valutazione’
popolare. La bontà delle proprie proposte si misurerà, per intendersi, con il
numero di sottoscrittori che apporranno la loro firma alla petizione. Questo
incontro con il popolo dovrebbe aversi a partire dal mese di settembre con la
posizione di banchetti e gazebo nei punti ‘strategici’ del paese. Una ultima
considerazione ce la affida una dei referenti  del movimento santagatese “Se le richieste
fatte nella petizione divenissero realtà” – 
precisa Maria Fernanda Casariego – “il nostro comune diventerebbe
all’avanguardia per quel che concerne le pratiche di gestione e le politiche
partecipative”.

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