ABOLIZIONE PROVINCIA BENEVENTO- L’intervento di Petrone e Iavarone


L’eventuale
soppressione della provincia di Benevento suscita perplessità e dissenso anche
tra i Giovani Democratici della federazione beneventana. In merito a tale
questione, infatti, si è espresso Pio Antonio Petrone,  responsabile provinciale lavoro e sviluppo GD
Benevento.
 

Il decreto legge
sulla Spending Review
dichiara – 
contiene interventi positivi che mirano a razionalizzare e ridurre la
spesa pubblica,  aumentata nell’ultimo
decennio di duecento miliardi in valore assoluto. Una revisione della spesa è
necessaria ma il problema principale rimane quello della crescita. Nel decreto
troviamo una riduzione delle auto blu, troviamo una riduzione degli affitti.
C’è un accentramento sulla Consip degli acquisti di beni e servizi. Significa
che le pubbliche amministrazioni potranno acquistare i beni di cui hanno
bisogno ad un costo minore. I tagli però non sono accompagnati da un disegno di
riordino della PA e non c’è nessun tesoretto da spendere per liberare risorse a
favore della crescita. Nel provvedimento troviamo anche l’abolizione di 50
province tra cui anche quella di Benevento. L’architettura dello Stato non può
disegnarsi con la calcolatrice in mano né la sua difesa può essere posta in
secondo piano rispetto al mantenimento di intollerabili privilegi della classe
politica nazionale. La decisione del Governo non solo costituisce un
ingiustificato attacco alla nostra identità ma solleva anche rilevanti dubbi di
costituzionalità. Con questo non vuol dire che ci schieriamo dalla parte degli
sprechi o contro il taglio della spesa improduttiva. Riteniamo – conclude
Petrone –  che in una provincia come quella sannita con
un deficit-infrastrutturale mai colmato e con un sistema socio economico debole
la soppressione dell’ente potrebbe causare gravi disagi ai cittadini.”
Il
segretario provinciale GD Benevento Antonio Iavarone aggiunge:
“In un contesto
politico dove già il Sannio soffre l’assenza di politiche regionali e
territoriali eliminare un ente di rappresentanza intermedia significherebbe
togliere voce ad un intero territorio privandolo di ogni prospettiva di
rilancio e di crescita. Abolendo gran parte delle provincie si crea un sistema
amministrativo centralizzato che potrebbe compromettere seriamente la coesione democratica
del nostro paese, ridisegnando un assetto istituzionale contrario a quanto
previsto dalla nostra Costituzione. I costi della pubblica amministrazione sono
dovuti a sprechi di gestione degli enti ma non al valore e alla loro funzione
di rappresentanza democratica del territorio. Un territorio vasto come quello
sannita necessita di un ente intermedio per coordinare e realizzare piani di
sviluppo territoriale tra i tanti piccoli comuni senza il quale si creerebbe un
grave vuoto istituzionale. E’ necessario difendere in modo bipartisan la nostra
provincia per non marginalizzare intere comunità ricche di storia, cultura,
tradizione e dalle enormi potenzialità.”

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