Griglie stradali rubate ad Airola e Montesarchio, la decisione del Giudice
Non luogo a procedere. Questo è quanto stabilito dal Tribunale di Benevento a pro di due giovani di Montesarchio. In particolare, i due soggetti in questione – si tratta del ventincinquenne Manuel Campanile e di Giuseppe Taddeo, di un anno più giovane – erano stati raggiunti dall’accusa di doppio furto aggravato. A “salvarli”, però, un tecnicismo. La querela era stata presentata, infatti, da un dipendente del Comune di Montesarchio che non sarebbe stato legittimato a farlo. In suo luogo, piuttosto, avrebbe dovuto procedere il sindaco. La condizione di improcedibilità è stata evidenziata ed eccepita dall’avvocato della difesa, Mario Cecere, e fatta sua dal giudice Graziamaria Monaco. Che, con siffatta decisione, ha chiuso il procedimento. I fatti contestati ai due giovani caudini si riferirebbero a situazioni che si erano venute a determinare nei territori sia di Montesarchio sia di Airola. In particolare, secondo la ricostruzione degli inquirenti, la coppia di ventenni si sarebbe dedicata al furto di griglie in ghisa, materiale alquanto appetito e dal buon mercato. I tre manufatti, nello specifico, deputati alla raccolta dell’acqua piovana, sarebbero stati portati via da Montesarchio e, nello specifico, da via San Martino, nonchè da Airola dove, invece, gli ammanchi si sarebbero registrati in piazza Caduti di Nassirya ed in via Monteoliveto. Se, però, a fronte degli avvenuti ammanchi, Palazzo Montevergine di Airola non era andato a sporgere querela, diversamente si era regolato Montesarchio che, però, come osservato dal togato, avrebbe sbagliato facendo sporgere l’atto da una persona con tutta evidenza non titolata. Vanificando di fatto l’iniziativa. In buona sostanza, tutto inutile
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