Durazzano, la madre morì in casa, lui fu arrestato: assolto
Il Tribunale di Benevento ha assolto per difetto di imputabilità (in inciso incapacità di intendere e volere) al momento dei fatti il durazzanese Vincenzo Razzano.
In tal senso accogliendosi l’istanza dell’avvocato Roberto Abbatiello (anche dinanzi al Tribunale del Riesame) sostenuta pure con l’ausilio del proprio Ctp dottoressa Noemi Razzano.
I fatti si riferiscono alla vicenda che si era avuta nel Febbraio dello scorso anno allorquando l’uomo, classe 1968, era stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Montesarchio dietro l’ipotesi accusatoria di resistenza a Pubblico Ufficiale.
La storia ha dei contenuti alquanto delicati. Da alcuni giorni l’uomo si rifiutava di far parlare sua sorella con l’anziana madre sua convivente – l’89enne Maria.
A quel punto la congiunta si era recata presso l’abitazione della madre per accertarsi delle sue condizioni.
Ma anche in quella circostanza si era dovuta misurare con il rifiuto del fratello che non l’aveva lasciata entrare in casa.
Quindi erano seguiti vari tentativi, come quello di far fare ingresso in abitazione al medico di base, anche questo andato vano.
Alla fine, la chiamata ai Carabinieri che avevano dovuto forzare l’ingresso rinvenendo la donna priva di vita nel suo letto.
Un primo accertamento del medico legale aveva subito escluso una morte da causa violenta.
Quanto a Vincenzo, il 55enne aveva anche affermato di non aver lasciato entrare spontaneamente i Carabinieri in casa dal momento che non gli era chiaro il motivo per il quale gli stessi volessero portarsi all’interno.
Ragion per cui si era loro parato avanti brandendo un coltello con una lama di 24 centimetri. Ora, quindi, la chiusura della vicenda.
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