
Grande, grandissimo Napoli. Pochi anni fa combatteva sui campetti di provincia, oggi si concede il lusso di distribuire ceffoni alle ‘big’ del calcio italiano. Tre per parte – Milan prima, al San Paolo, e poi l’ Inter campione del mondo direttamente a domicilio. Ed anche l’ impatto con l’ Europa è stato da grandissima: nessun timore contro i soldi dello sceicco, nessuna pietà tra le mura amiche contro il malcapitato Villareal di Pepito Rossi. Una squadra che ha cuore, velocità, gruppo, classe da vendere in tanti singoli. Ma che ha nel suo fantastico dodicesimo un grande valore aggiunto. Il San Paolo è sempre una bolgia, moltiplica le forze della squadra, non smette mai di urlare ed incitare. E ciò avviene non solo oggi, in tempo di vacche grasse. Anche le tristi domeniche di serie C erano una festa, un appuntamento fisso, un occasione per urlare la propria fede. Ed era imbarazzante il confronto tra un San Paolo ricco di 45.000 presenze contro i ‘cugini’ del Sora – era il dicembre 2004 – e la Juve – campione d’ Italia – incapace di superare -ad ogni partita interna – le 17-18.000 presenze. Grande pubblico, quindi, quello di Napoli. Ma vi è sempre quella maledetta costante capace di infangare un’ intera città. Come se vi fosse una regola di idiozia alla quale Napoli non riesce a sottrarsi. Pochi facinorosi, certo, una cinquantina in tutto, forse anche di meno. Vero anche che gli imbecilli sono ovunque, iniziando dal tifo del Nord. Ma quello che non si capisce è perchè, dopo una giornata trionfale e memorabile quale quella di domenica, per ‘festeggiare’ si debba distruggere lo scalo di Capodichino. I tifosi sono in attesa che la squadra rientri – erano circa le 3 del mattino. Ebbene, per ammazzare i tempi dell’ attesa, cosa di più divertente che non buttare tutto per aria nell’ area del check point? Quale pista migliore da provare per le proprio moto se non quella dell’ area arrivi? E perchè non infrangere una vetrata? La violenza non può mai essere giustificata, è vero. Ma men che meno domenica sera. Nessun rigore negato, nessun derby infuocato, nessuna ingiustizia, nessuna contestazione. Niente di niente. E, quindi, perchè?? Saranno stati ‘fatti’ di alcol, sarà il disagio, sarà..ma il disagio è ovunque, l’ alcol si vende in ogni dove. Si, ma erano ragazzini – ha detto qualcuno. Ma i ragazzini non devono essere necessariamente sinonimo di teppismo. Che, poi, la verità è che vi erano in quella bolgia anche padri di famiglia. Sarà che questa è Napoli, città fantastica, ricca di meravigliose-terribili contraddizioni.
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