Acquisti on line: il decalogo anti-truffa
Internet, sotto le spoglie di facebook ed affini, ha ormai invaso anche il campo delle relazioni interpersonali. Per dirla breve, meglio una chat che un buon vecchio caffè a quattr’ occhi.
Nulla quaestio se i dialoganti si trovano a centinaia di chilometri di distanza.Perplessità sorgono quando, invece, si farebbe prima a scendere entrambi in strada che non ad accendere i reciproci pc. Se i vari social network sono frutti relativamente giovani dell’ era internettiana, quella degli acquisti on line è divenuta, ormai, una conquista talmente vecchia ed usuale da non destare più la meraviglia di nessuno.Eppure, sono ancora tante le vittime degli squali del web.Troppe le persone, nonostante l’ intensa attività di repressione posta in essere con costanza dalla polizia postale,a cadere nella rete di abili e scaltri inter-truffatori.I raggiri sono i più disparati: vi è chi acquista e non riceverà mai la merce, e vi è chi si vede sottratti i preziosi dati del conto corrente.Per evitare spiacevoli sorprese, basta seguire poche regole.Innanzitutto, si farebbe bene ad acquistare solo da siti internet conosciuti, verificando l’esistenza del venditore attraverso la correttezza dei dati riguardanti la sede sociale, l’indirizzo ed il numero telefonico. Indispensabile, ancora, è prendere attentamente visione delle condizioni generali di contratto, in particolar modo di quelle concernenti la spedizione, la eventuale restituzione della merce e le indicazioni che regolano l’accesso al diritto di recesso. Buona regola di mercato è, poi, quella di confrontare il prezzo del prodotto anche su altri siti internet. Prima di dare il la all’ acquisto, valutatare l’ entità delle spese di spedizione e informarsi della parte contrattuale su cui grava il rischio per l’eventuale smarrimento della merce.Non dimenticare di stampare sempre tutti i documenti della vendita (descrizione del prodotto, ordine,attestazioni dell’ordine e di pagamento). Non dare per scontata la forma del pagamento anticipato:valutare, piuttosto, se non sia disponibile la medesima merce presso altro venditore con la modalità del contrassegno.Sconsigliabile, in ogni caso, il pagamento con carta di credito.Preferire, piuttosto, una ricaribale dedicata da irrorare di denaro solo in occasione di acquisti.Mai, aldilà del mero discorso dell’ e-shopping, fornire a mezzo web i dati sensibili del proprio conto.Anche se il mittente pare essere fidato, simulando il proprio istituto di credito o simili.E’, questa,una pratica scivolata in disuso proprio a tutela degli utenti.Molto spesso, infatti, i truffatori risalgono ad informazioni sulle nostre questioni personali (anche setacciando le buste dell’ immondizia) ricreando mail o, addirittura, siti web dalla dicitura quasi identica ad una di nostra fiducia.E’ il fenomeno del cosiddetto ‘phishing’, ovverro ‘spillaggio di dati sensibili’.Ne sono vittime centinaia di migliaia di persone, ed il fenomeno pare, al momento, non trovare rilevante flessione.
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