Dugenta calcio: finita la festa, viene il futuro

Dugenta, terra di vino e di buona cucina.Da oggi, però,vi è un motivo d’ orgoglio in più che viene dal mondo del calcio.La squadra cittadina, infatti, è riuscita nel non affatto scontato compito di approdare in prima categoria.L’attesa è durata più di due decenni.Venti anni di sofferenza scioltisi al fischio finale dell’ ultima giornata. Grandissima soddisfazione, quindi, per gli sportivi e gli abitanti tutti del piccolo centro.Una corsa lunga ed entusiasmante,snodatasi nella fredda invernata del Sannio, che è stata combattuta tra i campetti della provincia. Da Airola a Rotondi, passando per Faicchio e Puglianello, la vittoria è stata costruita domenica per domenica con tenacia ed abnegazione.
Queste le armi di un gruppo di ragazzi, tutti del luogo, animati da grande forza d’animo e senso del  sacrificio. Ora il futuro.Spentosi l’ eco dei festeggiamenti, sarà necessario, con estrema dovizia, pianificare i mesi a venire per non veder svanire il buon lavoro svolto negli ultimi mesi.La prima categoria non comporta i costi del professionismo,questo è certo.Ma è anche vero che gli investimenti di forze nuove sono assolutamente necessari per dare il la ad una seria programmazione. A breve, sembra,  si dovrebbe tenere un incontro con gli imprenditori della zona.Lo scopo è, ovviamente, quello di estendere il progetto  a quanti siano in grado di garantire ulteriore stabilità all’ ambiente.Intanto la comunità dugentese dice grazie alla società ed ai giocatori. Ma una nota particolare va riservata al trainer Grasso che sarà sicuro punto di partenza in vista della prossima annata.Del resto, il salto di categoria di quest’ anno ed il precedente di due decenni prima hanno proprio nell’ allenatore santagatese  il comune denominatore.E’ stato lui il regista della scalata, il tecnico capace di vincere con la giusta tattica.Ma, soprattutto, è stato lui il motivatore, l’ uomo che ha saputo infondere il giusto spirito nel gruppo.Perchè, anche nel calcio, si vince prima di tutto con la testa.E questo mister Grasso lo sa.          

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