Estate: occhio a meduse e vipere

Che si vada in montagna o ci si rechi al mare, loro sono sempre la.Puntualmente presenti per creare più o meno seri disagi.Ma niente paranoie: bastano poche e semplici ‘dritte’ per aggirare l’ ostacolo.
Per difendersi dalle vipere c’è una soluzione molto semplice: fare rumore, battendo il terreno con un bastone o coni piedi. Se si viene morsi, niente panico: i casi mortali
sono rari. Si deve subito incidere la ferita, disinfettarla e succhiare il veleno, accertandosi di non avere ferite in bocca. L’ optimum resta il siero, da iniettare per metà a monte della ferita e per metà in quattro o cinque punti attorno.

Preferibile non affaticarsi, altrimenti il veleno iniettato entra in circolo più velocemente: meglio non bere alcolici e tenere il corpo al caldo, per esempio avvolgendosi in una coperta.Dalle passeggiate tra i boschi a quelle al fresco dell’ acqua di mare.E se ad alte quote ‘il pericolo’ striscia, qui , invece, si nasconde sotto le spoglie di tentacoli urticanti. Purtroppo prevenire il contatto con una medusa non è possibile  ( si dovrebbe evitare l’ingresso in acqua..).La sua carezza può provocare infiammazioni, con successiva comparsa di bolle e rossore. Per rimediare, basta spalmare pomate antistaminiche,ma anche semplice ammoniaca. Di aculei velenosi sono dotate le tracine, gli scorfani, il pesce lucerna (detto anche ‘pesce prete’) e i trigoni. Si tratta di specie che in genere vivono sul fondo del mare ma non è raro incontrarli anche a pochi passi dalla riva, nascosti sotto la sabbia dove è quasi impossibile accorgersi della

loro presenza. Il veleno che inoculano è termolabile, viene cioè neutralizzato dal calore. Impacchi caldi con la sabbia o l’acqua bollente sono i rimedi più classici.

Commento all'articolo