Bucciano, Prime Comunioni rinviate di un anno

Prime Comunioni? Neppure pensabile nel corrente mese di maggio, non potendosi giurare sul mese di settembre, meglio rinviare tutto di un anno.
Il parroco della “San Giovanni Battista” di Bucciano, don Antonio Macolino, taglia, di fatto, la testa al toro e differisce di dodici mesi le celebrazioni che si sarebbero dovute svolgere, da qui a pochi giorni, al termine della prossima stagione pastorale. 
Il giovane sacerdote lo ha comunicato ufficialmente attraverso una lettera aperta diramata alla Comunità dei fedeli. 
Già da tempo – così don Antonio – sto riflettendo sulla modalità di celebrare i Sacramenti ed, in particolare, la Messa di Prima Comunione e la Cresima. Tralasciando la decisione su quest'ultima, che spetta al Vescovo, già prima di Pasqua mi sono confrontato con più persone e più esperienze, per capire come muovermi”. 
Effettivamente – incalza il parroco della “San Giovanni” - dinanzi a questa esperienza ci ritroviamo “sforniti” di mezzi e di norme e siamo quotidianamente chiamati a reinventarci. Tutta la nostra attenzione, in fondo, è focalizzata sulla fatidica e imminente fase 2 che, in concreto, ancora non sappiamo cosa significhi e cosa comporti per l'attività parrocchiale”. 
Spiegata l'impossibilità di poter godere di strutture adeguate ad avviare l'attività di catechesi “nel medio e lungo termine”, don Macolino ha comunicato la decisione di procrastinare il tutto da qui ad un giro di calendario. 
Rimandare questo momento di festa, ci permette di coglierne col nuovo anno il senso profondo, non solo per le famiglie e per i bambini, ma anche per la Comunità. Il tempo dell'emergenza ci ha richiamati al valore dell'essenziale. Allora, quella che può sembrare una scelta mortificante – conclude il giovane parroco – dettata da tempi e situazioni di difficile soluzione, ci rilancia a ridisegnare la nostra vita in maniera nuova e più matura” 

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